POTERE E GERARCHIE, NOTE A MARGINE DELL’UDA REALIZZATA DAGLI ALUNNI DELLA CLASSE 4^C

Discipline coinvolte: Prof.ssa Venturella Frogheri: Lingua e cultura latina; Prof.ssa Alessandra Carta: Lingua e letteratura italiana; Prof.ssa Maria Teresa Porcu: Lingua e cultura greca; Prof.ssa Antonella Spada: Storia; Prof.ssa Carmen Garfias: Storia dell’Arte  

Quella che seguono è una sintesi di un percorso di riflessione critica sul tema del rapporto Potere e Gerarchie sviluppato dagli alunni della classe IV C.  Il lavoro è fondato su contenuti curricolari legati al percorso della classe ed ha visto impegnati gli alunni in azioni di cooperative learning che ha coinvolto attivamente tutti gli allievi permettendo loro di sviluppare e incrementare azioni di reciproca collaborazione ispirate al rispetto, alla solidarietà, allo spirito di squadra, alla responsabilità, alla capacità di gestione dei conflitti nei rapporti interpersonali, alla comunicazione efficace e propositiva. Il tema scelto ha riguardato i seguenti contenuti: il rapporto intellettuale e potere nell’età della controriforma, nel Seicento e nell’età dei Lumi; il passaggio dalla liberà della res publica al principato, l’età augustea e la figura di Augusto tra luci ed ombre di un dominatore; ed ancora i Filosofi illuministi e il potere, l’Illuminismo giuridico. Montesquieu (la teoria della divisione del potere), Voltaire (la tolleranza religiosa) e Beccaria (tortura e pena di morte). Inoltre i rapporti tra Arte e Potere nella cultura Rinascimentale. Si è inoltre affrontato il tema del potere gestito da una donna con l’analisi della  figura di Clitemnestra.  

Nella trasmissione dei contenuti si è cercato di sottrarre i singoli ambiti disciplinari ad una logica di rigida ripartizione per così dire settoriale per fare in modo che gli alunni maturassero la consapevolezza della unitarietà del sapere, da non intendersi “per compartimenti stagni” ma in ordine ad una visione organica delle conoscenze, da acquisire ed interiorizzare in maniera autentica, per formare integralmente la persona attraverso lo sviluppo di competenze trasversali e disciplinari mediante una azione didattica di tipo laboratoriale. Per la classe il prodotto finale di tale percorso si è configurato nell’ambito della realizzazione di un COMPITO DI REALTÀ, ossia di una situazione-problema, quanto più possibile vicina al mondo reale, da risolvere utilizzando conoscenze e abilità già acquisite, mettendo in pratica capacità di problem-solving e diverse abilità in relazione all’attività all’interno di contesti sociali moderatamente diversi da quelli resi familiari dalla pratica didattica. Si è inteso in tal modo, attraverso la realizzazione di tale progetto, costruire qualcosa di concreto e consentire agli allievi di cimentarsi in una performance, svolta nel gruppo classe perché potesse contemplare momenti di condivisione e coinvolgere tutti, nell’intento di permettere uno spazio di autonomia e responsabilizzazione dell’allievo. Naturalmente per essere efficace, il compito deve avere una connessione evidente e diretta con il mondo reale e una esplicita significatività per gli alunni che vengono sollecitati e motivati dalle sfide che in esso si propongono. Pensare il compito di realtà in questi termini ha significato prevedere per la sua realizzazione differenti modalità di azione e percorsi di soluzione, stimolando contemporaneamente l’impiego di processi cognitivi complessi: il ragionamento, il transfert, il pensiero critico e divergente. In modo particolare è stato sfruttato il canale radio AGORADIO ed è stata ideata e realizzata, attraverso una prospettiva dialettica tra opposizione e consenso, una serie di interviste impossibili ad intellettuali antichi e contemporanei da proporre all’interno della trasmissione radiofonica “Giornalisti per un giorno”, con realizzazione finale di podcast. 

Attività cruciale del progetto è l’attività orientativa e di decision making, vista e considerata come prerequisito strategico dell’attività cooperativa elaboratoriale: motivazione, consapevolezza del percorso, rappresentazione degli obiettivi, efficace interazione insegnante/alunno, esplorazione delle proprie risorse personali, applicazione di saperi, crescita di responsabilità per imparare ad agire in modo autonomo. 

Venturella Frogheri 


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