GLI STUDENTI DELL’ASPRONI INCONTRANO IL GIORNALISTA ROBERTO MELIS

ASCOLTA IL PODCAST DI RADIO MACOMER CENTRALE CON L’INTERVISTA AGLI STUDENTI DEL LICEO ASPRONI

di Venturella Frogheri

Venerdì 25 Novembre un gruppo di alunni del nostro Liceo (Gabriele Mastio, Ilenia Corbeddu, Antonella Contu, Letizia Mereu, Mauro Fronteddu, Nicola Alpigiano, Maria Grazia Goddi) ha conversato con il giornalista Roberto Melis di Radio Macomer centrale su temi ed aspetti legati alla lingua sarda nell’ambito del progetto “Imprentas/Regione autonoma della Sardegna”. Nel corso dell’incontro, svoltosi in toni affabili ed in una atmosfera serena e cordiale, i ragazzi sono stati intervistati ed hanno risposto in limba a domande inerenti l’apprendimento della lingua sarda, la comunicazione con i familiari e gli amici, le esperienze di socialità nelle realtà dei paesi in cui vivono, le riflessioni sulla valenza data alla lingua e alla storia della Sardegna a scuola, le considerazioni personali sul ruolo della famiglia e della scuola dinnanzi a problematiche drammatiche che toccano troppo spesso i più giovani (episodi di bullismo, consumo di alcool e sostanze, fumo etc.), le prospettive e le speranze sul proprio futuro. Il materiale raccolto sarà poi ceduto alla Regione Sardegna che presumibilmente lo pubblicherà sulla Digital Library. Dalle risposte dei ragazzi si può evincere, insieme ad una indubbia disinvoltura e sicurezza nell’utilizzo sicuro e fluente della lingua sarda (appresa, come è stato detto più volte nel corso delle interviste, prevalentemente in famiglia fin dalla primissima infanzia, per cui si tende a pensare in sardo prima che in italiano), una significativa maturità e serietà nella ferma condanna di ogni forma di eccesso e soprattutto nella riflessione sulla responsabilità della famiglia in primis e poi degli insegnanti nella educazione e nella formazione dei più giovani. Particolarmente rilevante è stata anche la riflessione sul fatto che la lingua rappresenta una autentica ricchezza, che può naturalmente affiancarsi allo studio delle lingue straniere e facilitare lo studio delle lingue classiche, qualcosa che ci appartiene profondamente, che è legata alla nostra identità e che è quindi necessario custodire. I ragazzi sono apparsi molto consapevoli e convinti della necessità di non disperdere ma di salvaguardare e preservare dalle insidie del tempo un patrimonio linguistico, tramandato da sos mannos, di inestimabile valore, che è, per dirla con la celebre espressione coniata dallo storico greco Tucidide (V secolo a. C.), uno κτῆμα ἐς αἰεί, ossia un “possesso per sempre”, infinitamente prezioso, anche considerando il fatto che inevitabilmente la parlata odierna è per certi versi come corrotta o imbarbarita rispetto al passato (d’altra parte la lingua non è un qualcosa di fisso o cristallizzato ma è soggetta naturalmente ad evoluzioni e cambiamenti). La discussione ha poi toccato un tema particolarmente attuale legato alla cosiddetta limba sarda comuna, ossia una lingua unica, una sorta di codice standard da utilizzare soprattutto per la comunicazione scritta, rispetto alle specificità delle singole realtà locali. I ragazzi si sono detti non troppo favorevoli alla adozione di tale forma unica, a favore invece delle peculiarità dei diversi paesi, che non pregiudicano comunque la comprensione e quindi la comunicazione efficace. Dagli interventi dei ragazzi è emersa una valutazione decisamente positiva sulla possibilità di seguire eventuali corsi scolastici o di aderire ad eventuali progetti finalizzati alla conoscenza della lingua sarda. E’ vero infatti che spesso a scuola non si apprende ciò che riguarda la nostra storia, la nostra letteratura: eppure la lingua è certamente il riflesso della cultura di un popolo: tramite la lingua, sia essa scritta o orale, si trasmette una particolare weltanschauung, ossia una visione del mondo. Le lingue sono patrimonio di civiltà, “anime senza confini e senza delimitazioni, sono riflesso dell’infinito” secondo la definizione del linguista Claude Hagége. Nelle lingue si sedimentano tesori autentici che raccontano la società e gli individui che la compongono, e la storia delle parole riflette la storia delle idee. L’incontro con Roberto Melis può ritenersi nel complesso davvero significativo: una importane occasione di approfondimento che ha indubbiamente offerto agli alunni utili spunti di riflessione ed importanti sollecitazioni critiche.

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