SCRIPTA LEGAMUS 2023: VOTA IL VIDEO DELLA CLASSE 3C, “SULLE TRACCE DI UN LEGIONARIO DIMENTICATO”

Da oggi, giovedì 20 aprile, fino alle ore 22 di domenica 23, sarà possibile votare, con un “like”, il podcast intitolato “Sulle tracce di un legionario dimenticato”, raggiungibile al segunte link https://youtu.be/UcWe4AAqWC8

Il podcast è stato realizzato dagli alunni della classe 3C, coordinati dalla prof.ssa Venturella Frogheri, nell’ambito del Concorso nazionale di Divulgazione Epigrafica “Scripta Legamus”.

L’epigrafia è una disciplina importante perché ci permette di comprendere la storia e la cultura delle società antiche attraverso l’analisi delle iscrizioni su monumenti, edifici e oggetti. Ci aiuta a ricostruire la vita quotidiana, le istituzioni, le credenze religiose e politiche, la lingua e la scrittura di queste società. Inoltre, l’epigrafia è spesso unica nella fornitura di informazioni storiche, poiché molte fonti scritte antiche sono andate perdute nel tempo. Pertanto, l’epigrafia è fondamentale per la comprensione della storia antica e per la conservazione del patrimonio culturale. “…Le pedate furtive della storia minore, quasi sempre più maestra di ogni altra…”, scrive Bufalino nel suo libro “Museo d’ombre”.

Questa frase suggerisce che la storia minore, ovvero quella che spesso viene trascurata o ignorata, può in realtà essere più preziosa e istruttiva di quella maggiore. La descrizione delle “pedate furtive” suggerisce che queste lezioni della storia minore possono essere trovate solo con un’attenta ricerca, ma una volta scoperte possono essere molto significative. Questo enfatizza l’importanza di considerare tutte le storie, grandi e piccole, per comprendere appieno il passato e le sue lezioni per il presente e il futuro.

L’epigrafe è stata ritrovata nelle campagne di Posada nel 2012, e ora è conservata nel Museo Archeologico Nazionale di Nuoro, aperto per la prima volta nel 2002. Si trova nel centro storico di Nuoro vicino al Monte Ortobene nei pressi della Cattedrale di Santa Maria, nel cuore della Barbagia. Ha sede in un palazzo ottocentesco appartenuto a Giorgio Asproni (politico intellettuale sardo del XIX secolo). Questo è un’importante riferimento culturale per tutto il territorio circostante, infatti la ricca collezione di reperti archeologici e paleontologi, che provengono dell’intera provincia, racconta la storia dei territori della Barbagia e dell’Ogliastra dalle origini all’età Medievale. Ci sono molte epigrafi fra cui il diploma militare (attestato di congedo di un soldato che aveva servito l’esercito romano). Dal dicembre 2014 il museo è gestito dal Ministro per i beni e le attività culturali tramite il Polo, e dal dicembre 2019 è diventato Direzione regionale dei Musei.

Il II secolo d.C. fu l’età d’oro dell’Impero Romano, e gran parte del merito è da attribuire all’imperatore Traiano, con il titolo di “optimus princeps”, che portò l’impero alla sua massima estensione, intraprese un grande programma di opere pubbliche e riforme sociali e divenne famoso per la sua saggezza. alcune delle sue riforme sono state:

  • Diminuzione delle tasse;
  • Rilancio dell’attività agricola:
  • aiuto verso i piccoli proprietari terrieri;
  • i senatori dovevano occupare un terzo del loro capitale sull’agricoltura;
  • creazioni degli “alimenta”, una concessione di denaro dalle casse imperiali verso i piccoli e medi proprietari terrieri.
  • Costruzione di edifici pubblici:
  • i porti di Ancona,  Ostia, Civitavecchia;
  • collegamenti stradali tra la Gallia e il Ponto Eusino;
  • ramificazione della Via Appia, tra Benevento e Brindisi;
  • costruzione del foro Traiano e i mercati traianei.

Il ritorno dell’imperatore Traiano a Roma dopo la vittoria contro la Dacia (conflitto che era presente già da un anno) rappresenta un evento molto importante per la città.

Nonostante le vittorie di questo periodo Roma si trovava in una situazione di declino. E ora diamo la parola ad Annibale:

«Mi chiamo Annibale, il mio nome è sardo-punico e porta la stessa radice di “nuraghe”. Sono figlio di Tabilati, marito di Iurini e padre di due figli e tre figlie. La mia famiglia è benestante, infatti posso permettermi l’equipaggiamento militare: una corazza, chiamata “loricum”, un elmo, il galeum, e due spade, il gladius a sinistra, più lunga, il pugio a destra, non più ampia di un palmo, in quanto legionario di fanteria. Ho preso parte alla coorte “II Gemina Ligurum et Corsorum”, stanziata in Sardegna. Ho effettuato circa venticinque anni di servizio militare, ai tempi dell’imperatore traiano, così ho ottenuto la cittadinanza e da questa diritti e privilegi: posso votare in assemblee e comizi, sposarmi legalmente e possedere beni e cariche pubbliche. Nato contadino, sono sempre stato abituato alla fatica e a camminate a lungo, grazie alla mia robusta corporatura».


NOTA A MARGINE DEL SIGNIFICATO DI EPIGRAFIA

“Ogni desiderio, dolore, dedica è ricamato nelle nostre vesti

Così i fini, le chiavi, i viaggi,(nell’essenza loro) i giorni

Consacrammo infiniti respiri all’uomo

Perché ciascuno tenderà a cercare specchie a leggersi negli altrie a frugare dentro di sé”

Valeria Contu (Classe 3A)

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